(Naumburg 1944) scrittore tedesco. Il tema centrale della sua opera (la frustrazione del desiderio di contatto umano a causa di una nevrotica incapacità di comunicazione) si realizza nei primi drammi (Gli ipocondriaci, Die Hypochonder, 1972, nt, e Visi noti, sentimenti confusi, Bekannte Gesichter, gemischte Gefühle, 1974) attraverso una vena grottesco-surreale, che sovrappone psicoanalisi e letteratura di consumo. Con Trilogia del rivedersi (Trilogie des Wiedersehns, 1976), Kalldewey. Farsa (Kalldewey. Farce, 1981, nt) e Il parco (Der Park, 1983, nt), in cui compaiono Titania e Oberon, usciti dal Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, il mondo poetico di S. drammaturgo acquista maggiore concretezza psicologica; il linguaggio si fa ricco di sfumature e allusioni letterarie. I romanzi e i racconti di S. (La sorella di Marlene, Marlenes Schwester, 1975; La dedica, Die Widmung, 1977; Rumore, Rumor, 1980, nt; Coppie, passanti, Paare, Passanten, 1981; Il ragazzo, Der junge Mann, 1984; Abitare, accennare, mentire, Wohnen, Dämmern, Lügen, 1994, nt; I simili, Die Ähnlichen, 2000; La notte con Alice, quando Julia girovagava per casa (Die Nacht mit Alice, als Julia ums Haus schlich, 2005, nt; Mikado, 2006, nt) sviluppano in sempre nuove variazioni la perdita di un rapporto significativo con la realtà, che coincide con la dissoluzione della propria identità.